Kayak nella Dublin Bay
C'è una foca che ci saluta, stagliandosi contro il cielo serale in posa regale, testa e coda alta, schiena arcuata contro la roccia e pinne anteriori sollevate in un solenne gesto di saluto ai sudditi di passaggio. Potrebbe essere la regina di Dalkey Island, metà creatura marina, metà mammifero, forse una delle Selkie simili a una sirena, di cui parlano le leggende celtiche.
Sarà rimasta a crogiolarsi su quella roccia tutto il pomeriggio, ci racconta la nostra guida in kayak Jenny Kilbride, e ora che la marea si sta alzando, non è ancora pronta ad abbandonare la sua postazione e tornare in acqua per pescare la cena.
Una foca si crogiola su Dalkey Island, contea di Dublino
Galleggiamo in riposo nelle vicinanze, prendendoci una piacevole pausa dalla nostra escursione in kayak, sia pur facile, dal Bullock Harbour seguendo la costa rocciosa della contea di Dublino meridionale. Man mano che i nostri occhi si adeguano, un maggior numero di foche della corte di questa regina fa capolino dalle rocce tra le quali si mimetizzavano in bella vista.
La loro pelle screziata è perfettamente camuffata dalle alghe e dalle rocce ricoperte di licheni, dalle sfumature di grigio ardesia e tortora con tocchi di turchese e bianco panna. Ben presto ne riusciamo ad avvistare dozzine, che emergono dal paesaggio di cui sono parte integrante. Non che debbano nascondersi: qui non temono predatori.
Jenny Kilbride, guida turistica di Kayaking.ie
Una foca curiosa controlla la pagaia di un kayaker
"Questo è il paradiso delle foche", conferma Jenny. "Hanno le rocce su cui crogiolarsi, tantissimi succulenti pesci d'acqua fredda da catturare senza nessuno che li disturbi. Le barche non possono avvicinarsi a loro perché la costa è troppo rocciosa in questa parte dell'isola, quindi ci siamo solo noi nei kayak, e di sicuro noi non li disturbiamo".
Dalkey Island, contea di Dublino
Mentre dondoliamo in acqua, le foche mandano dei richiami (ovviamente non a noi), ma noi che siamo loro fan possiamo ascoltarle. Un airone dalle zampe lunghe cammina lungo la costa e un cormorano spunta con la testa nera dall'acqua per ascoltarle. Un paio di sterne artiche fanno schermaglie nel cielo prima di tornare a immergersi a tutta velocità per catturare i pesci.
Altre strillano una canzone le cui note acute vengono trasportate sull'isola pianeggiante, riecheggiando negli affollati labirinti delle tane di coniglio, oltre la Martello Tower (una delle 48 costruite sulla costa est dell'Irlanda nel timore di un'invasione napoleonica che non c'è mai stata), fino al vecchio edificio delle munizioni britanniche, da tempo colonizzato dal gregge di capre selvatiche dell'isola.
Un gabbiano atterra a Dalkey Island
Cormorani al sole
"Le sterne hanno il percorso migratorio più lungo di qualsiasi altro uccello: ogni anno volano dal Circolo Polare Artico all'Antartico e ritorno".
Jenny Kilbride, Kayaking.ie
Non c'è da meravigliarsi se loro e altri uccelli marini amano riposarsi, nidificare e appollaiarsi qui nei mesi estivi. Il loro numero stava diminuendo, perciò gli ambientalisti locali hanno modellato anche Dalkey Island (e le vicine Lamb Island e Maiden Rock) come paradiso per le sterne, creando perfino canneti per scoraggiare i gabbiani predatori dallo scendere in picchiata per rubare le uova. Nel 2019 le sterne dell'Artico hanno allevato per la prima volta i loro piccoli su Dalkey Island. Ovviamente, ai visitatori dell'isola viene chiesto di rispettare gli sforzi di conservazione in corso e di non disturbare gli uccelli. Lamb Island e Maiden Rock sono entrambi chiusi al pubblico.
Sterna artica, Maiden Rock, Dublin Bay © Jan Rod
Anche senza nidi di sterne da razziare, è comunque un paradiso per i gabbiani, tra le foreste di laminaria, alghe brune e spaghetti di mare che la bassa marea, ritirandosi, scopre sulla costa e i piccoli granchi che si infilano precipitosamente sotto la sabbia. Le rocce sopra il segno dell'alta marea sono punteggiate da molti nidi, rifugio dei giovani gabbiani, dal piumaggio più scuro, che non vedrai mai nella capitale situata ad appena 13 km di distanza.
Jenny Kilbride si gode la vista sulla Dublin Bay
Ci troviamo all'estremità occidentale di Dalkey Island, un piccolo affioramento di nove ettari appena al largo di Sorrento Point, la punta più a sud della Dublin Bay e il contrappunto di Howth Head a nord. Possiamo anche vedere tutta la Killiney Bay, incorniciata da Bray Head e dalle Sugarloaf e Djouce Mountains sullo sfondo e da Vico Road in primo piano, da cui un flusso costante di nuotatori scende tutto il giorno per tuffarsi tra le rocce frequentate regolarmente da branchi di focene e delfini.
The Vico Baths, Killiney
The Forty Foot, Sandycove
Sono cresciuto nuotando in queste acque magiche: imparando a nuotare nella sicurezza delle maree della spiaggia Seapoint di Monkstown, bandiera blu, e poi nelle acque profonde al Forty Foot di Dun Laoghaire, il suo "mare verde caccola" immortalato da James Joyce nelle pagine inziali dell'Ulisse.
Il luogo di balneazione vittoriano conosciuto come "The Vico" è il mio punto preferito per nuotare, con panorami spettacolari che non stancano mai. Anche essendo una persona del luogo che conosce bene queste acque, sto imparando tantissimo durante questo viaggio in kayak al tramonto.
Dalkey Island, contea di Dublino
Jenny è una profonda conoscitrice della vivace storia dell'isola. Imparo che i resti delle punte di freccia e delle asce dimostrano che quest'isola era abitata già in età neolitica; che i frammenti di antiche ceramiche suggeriscono che fosse una stazione commerciale già ai tempi degli antichi Romani, di sicuro per i Vichinghi e i Normanni.
E prima che il capitano Bligh (sì, proprio quello dell'ammutinamento del Bounty) suggerisse di costruire il Bull Wall all'inizio del XIX secolo come una barriera marittima per deviare le insidiose sabbie della baia, l'area intorno a Dalkey Sound era un punto di approdo cruciale per i carichi preziosi.
Talmente preziosi che, per proteggerli, vennero costruiti ben sette castelli locali in quello che oggi è il villaggio patrimonio di Dalkey. I predatori vennero impiccati alla forca sulla sporgenza rocciosa da cui ora sorge la Muglins Lighthouse, come monito agli aspiranti pirati che il crimine non paga.
Imparare le basi prima del tour in kayak
Il panorama da Dalkey Island guardando la terraferma
Non sapevo nemmeno che la Dublin Bay fosse una Riserva di Biosfera UNESCO, riconosciuta per la sua biodiversità unica. "In realtà, la maggior parte dei dublinesi con cui parlo non lo sa", dice Jenny, "e non sa nemmeno che siamo l'unica capitale al mondo ad essere situata all'interno di una biosfera, il che è fantastico."
"Siamo così fortunati da avere tutta questa meravigliosa natura a poca distanza in treno dalla città di Dublino", racconta. "Adoro uscire qui in kayak, ancora più che in barca, perché sei molto più vicino all'acqua e ti senti tutt'uno con essa.”
Il kayak è simile al ciclismo: viaggiando a un ritmo più lento, hai tempo per percepire con tutti i sensi quelle piccole cose che altrimenti perdi viaggiando in un veicolo a motore. Puoi raggiungere luoghi inaccessibili, seguire la costa, infilarti in piccole baie, girare dietro le rocce per spiare le foche.
Dalkey Island, contea di Dublino
E pur se partecipo al tour avendo già una piccola esperienza in kayak - e un po' di apprensione nell'affrontare il mare aperto - lo termino avendo acquisito nuove competenze e molta più sicurezza. Sono colpito dal modo in cui Jenny e il suo assistente Rob si prendono cura di noi durante il tour di tre ore, insegnandoci, prima di partire, le competenze necessarie per affrontare il mare e le norme di sicurezza, muovendosi a un ritmo facile e accessibile per i principianti, controllando regolarmente che ci sentiamo tutti felici e al sicuro. Ed è proprio così che ci sentiamo.
Imparare a pagaiare e in sicurezza prima del tour
Mentre ci dirigiamo verso il sole che tramonta e ci lasciamo trasportare dalla marea ascendente fino a Bullock Harbour, penso a quanto abbiamo imparato. Forze vettoriali e come utilizzarle quando si attraversa una corrente rapida (pensa come un'anatra). Che, quando si pagaia, meno è più, che seguire la costa evita di andare controcorrente.
Soprattutto, ho imparato che c'è così tanto da scoprire nei numerosi luoghi bellissimi lungo la Dublin Coastal Trail, anche per un abitante del posto che è cresciuto in queste acque. Non vedo l'ora di salire sul DART per vivere tante altre avventure lungo la costa.